martedì 31 gennaio 2012

Veg-Scamorza ai ferri

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Ce l’ho fatta!!! Dopo tanti esperimenti sono riuscita a trovare la giusta combinazione tra quantità, ingredienti e cotture. E dopo averlo sperimentato sia compatto sia morbido (ma diventa un’altra cosa, lo posterò a breve ^_^ - eccolo qui) ha “debuttato” alla cena mensile con i miei veg-amici che hanno gradito, anzi, AcE stava aspettando la ricetta quindi … eccola qui! ^_^

Ingredienti per 6 persone
- 80ml di olio evo
- 100g di farina di kamut integrale
- 70g di lievito alimentare in scaglie
- 480ml latte di soia
- aglio in polvere
- paprika forte
- sale

Scaldate il latte con il sale.
Nel frattempo scaldate in una padella l’olio. Quando è caldo ma non bollente togliete dal fuoco, aggiungete la farina, l’aglio e la paprika, mescolate bene (state attenti a non formare i grumi), quindi rimettete sul fuoco e tostate leggermente la farina, che non deve scurirsi. A questo punto aggiungete il lievito alimentare in scaglie e mescolate bene. Ora cominciate a versare il latte lentamente e mescolate costantemente per permettere al composto di restare fluido. Cucinate per 10-12 minuti a fuoco basso, mescolando di tanto in tanto per non farlo attaccare.

Quando è pronto (deve restare abbastanza fluido) versatelo in un bicchiere oliato, lasciate raffreddare, quindi mettete in frigo per diverse ore (meglio ancora per tutta la notte).

Il giorno dopo tirate fuori dal bicchiere la scamorza e tagliate delle fette di 1 cm circa, mettetele in padella già calda e cucinate per alcuni minuti, si formerà una crosticina deliziosissima! Girate sull’altro lato e cucinate fino a formare la crosticina anche da questa parte. Servite e mangiate calda o tiepida!
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Con queste quantità si riescono a fare circa 12 fette, quindi 2 fette a testa. ^_^


lunedì 30 gennaio 2012

Pasticcio di crêpes di ceci

Freddoooooooooo!!!
Vabbè, questi sono i giorni della merla, quindi deve far freddo, no? Ed i prossimi giorni saranno anche peggio … peccato non potersi godere un po’ il fresco … ma approfitto di questa reclusione forzata per riposare e … cucinare!!! ^_^
Questo pasticcio l’ho preparato per la cena mensile con i miei veg-amici. Questa cena era a casa mia, così ho potuto preparare tutto con calma. Preparato nel pomeriggio e scaldato al forno per cena … molto sfizioso!!!

Ingredienti per 6 persone
- farina di ceci
- acqua
- sale
- 500g di funghi
- 1c di miso
- olio evo
- besciamella

Per prima cosa mettete in una casseruola i funghi puliti e tagliati a tocchetti non troppo piccoli con dell’acqua. Aggiungete acqua man mano che evapora. A fine cottura, prima che l’ultima acqua evapori, aggiungete il miso, un filo d’olio e salate. Frullate una parte di funghi, circa la metà.
Preparate la pastella con farina di ceci, acqua e sale. Non ho indicato le quantità perché ho aggiunto più volte acqua e farina per farne ancora di crêpes. Ne ho fatte 20 in tutto. La pastella deve essere piuttosto liquida e le crêpes devono essere fini fini.
Preparate la besciamella come da ricetta, con le stesse quantità indicate.
Ora accendete il forno a 220° ed assemblate il tutto: prendete la pirofila da forno, versate un filo d’olio, coprite tutto il fondo con uno strato di crêpes, versate della besciamella, coprite con dei funghi a tocchetti e con quelli frullati. Altro strato di crêpes, besciamella e funghi, e via così fino all’ultimo strato di crêpes e besciamella. Infornate per una ventina di minuti o comunque finché si forma la crosticina sopra.
Una volta sfornato va fatto riposare, non mangiatelo subito, aspettate che sia tiepido.
Se volete una crosticina più croccante aggiungete un po’ di farina di mais per le panature oppure un po’ di pane grattugiato. ^_^



Aggiornamento di marzo 2013: questa ricetta va nella raccolta Salutiamoci, questo mese ospitato da Katia (Pappa e Cicci) con protagonisti i ceci. ^_^

domenica 29 gennaio 2012

Besciamella veg

Oggi era la domenica delle manifestazioni sulle piazze per la settimana mondiale per l’abolizione della carne. Ed io non ce l’ho fatta ad andarci, questo freddo mi ha steso … io che non sono abituata a queste battute d’arresto …
Che fare a casa? Cucino ^_^
Così ho provato nuove ricette, ho fatto esperimenti … che presto posterò!
Per ora metto questa semplice ricetta base, utilissima per diverse pietanze.

Ingredienti
- 50g di burro di soia
- 50g di farina di kamut integrale
- 500ml di latte di soia
- sale
- noce moscata

Fate sciogliere il burro di soia, quando è sciolto toglietelo dal fuoco ed aggiungete la farina, mescolate bene quindi rimettete sul fuoco e cominciate a versare lentamente, e sempre mescolando, il latte di soia caldo (attenzione ai grumi). Portate a bollore a fuoco basso, a questo punto aggiungete il sale e la noce moscata e lasciate cucinare per 15 minuti circa a fuoco basso, mescolando per non far attaccare il composto.
A questo punto è pronto e può essere usato per esempio per i cannelloni, oppure per il pasticcio. Queste quantità sono giuste per farcire un pasticcio per 6 persone.
A scelta lo potete rendere più denso o più liquido aggiungendo o togliendo farina. Quella molto densa serve per esempio per fare lo strato superiore molto consistente del Moussaka, gratinato in cima, che ho imparato a fare in un ristorante greco.
Più liquida può essere usata come crema d’accompagnamento o per farcire altre pietanze al forno, dove rende meglio! Infatti, indipendentemente dalla consistenza, congloberà tutti gli alimenti, tenendoli insieme, e la parte superiore tenderà sempre a fare una crosticina deliziosa. Se poi gli date una passata al grill … diventerà supercroccante!!!
Settimana Mondiale per l'abolizione della carne, 23-30 gennaio 2012.

sabato 28 gennaio 2012

Bombe con farcia speciale

Buon compleanno mamma!!!
Questo è un buon giorno per festeggiare, non credi? È sabato, è la settimana dell’abolizione della carne, siamo vicini a Carnevale, c’era il sole ed ha fatto freddo, com’è giusto che sia in inverno … sarebbe stato un ottimo giorno per festeggiare!
Avrei preparato tutto io: crostini al burro con mopur, vellutata morbida, riso rosso integrale ai broccoli, veg-scamorza ai ferri, sedano rapa al limone e le bombe al cioccolato, con un “cicchetto” di quel liquore che abbiamo comprato insieme quel giorno all’IKEA, in una delle nostre ultime gite insieme.
Sì, sarebbe stato un ottimo giorno per festeggiare, per festeggiare la tua nascita, se solo tu fossi qui avremmo potuto festeggiare insieme il tuo compleanno.
Tanti auguri, cara mammina … mi manchi tanto!

Ingredienti per 8 bombe
- 250g di farina di manitoba
- 50g di burro di soia
- 125ml di latte di soia
- 25g di zucchero di canna
- 12g di lievito
- ½ limone
- ½ stecca di vaniglia
- 5g di sale
- olio per friggere
- 10g di cioccolato fondente
- cardamomo
- liquore Elch Blut

Questa preparazione è parecchio lunga anche se non è difficile.
Per prima cosa prepariamo il lievitino, che non è nient’altro che una parte dell’impasto messa a lievitare prima di aggiungere tutti gli altri alimenti. Mettete ad intiepidire il latte e scioglietevi dentro lo zucchero (tenetene da parte solo 1c per la glassa), mettete metà di questo latte dentro un bicchiere e dentro ci mettete il lievito. Attenzione che il latte sia intorno ai 38°, se bollente uccide il lievito, se più freddo non lievita. Nell’altra metà ci mettete la stecca di vaniglia, ricordandovi di tagliare a metà il baccello, togliere i semi (che danno il sapore) ed aggiungerli al latte, fate bollire, quindi spegnete, aggiungete il sale e mettete da parte.
Tirate il burro fuori dal frigo così si ammorbidisce.
Quando il lievito è pronto mescolatelo a 50g di farina, fate in modo che non restino dei grumi e si formi una pastella fluida. Mettete della pellicola e lasciate raddoppiare in un posto tiepido, consiglio di mettere il composto in forno accendete al minimo per 2-3 minuti, quindi spegnete ma lasciate la luce accesa.
Nel giro di un’oretta, anche meno, si gonfierà, si formeranno delle bollicine e, quando vedete che sta per collassare, è pronto.
Mescolate al composto il resto della farina setacciata, la buccia del limone ed il latte, mescolate bene quindi aggiungete anche il burro morbido e lavorate l’impasto per una decina di minuti, finché l’impasto viene morbido e liscio.
A questo punto rimettete la pellicola e di nuovo in forno, acceso per 2-3 minuti, poi spento con la luce acceso. Dopo circa un’oretta e mezza raddoppia e guardate che simpatico: vedete come si è gonfiata la pellicola? Appena apro il forno l’interno della pellicola si appanna. ^_^
Tirate fuori il composto, stendetelo con un mattarello dell’altezza di 1,5 cm, forse è addirittura meglio di 2 cm. Io forse li ho fatti troppo bassi, erano circa di 1 cm. Formate dei dischetti con un coppapasta di 8 cm di diametro. Tagliate i cerchi cercando di sprecare meno impasto possibile, perché non rendono bene se vengono reimpastati. Nel caso gli “scarti” possono essere fritti ugualmente o, per i più golosi come me, mangiati a crudo. ^_^
Metteteli su una teglia foderata con carta da forno con un panno sopra e lasciateli a riposare in forno (stessa procedura) per una mezzoretta. O meglio … forse conveniva anche un’ora. Vedete che non tutti si sono alzati? Ma io ero troppo smaniosa questa volta, avrei potuto lasciarli ancora un po’ a gonfiarsi per bene.
Ora prepariamo la farcia e la glassatura mettendo in una piccola ciotola il cioccolato fondente, 1c di zucchero e una punta di cucchiaino di cardamomo in polvere. Mettete la ciotola in forno, al calduccio il cioccolato si scioglie senza altri consumi.
Prepariamoci a friggere, fate attenzione alla temperatura dell’olio per non bruciare le bombe: fate scaldare l’olio, quando si formano le bollicine intorno ad uno stuzzicadenti l’olio è pronto, spostatelo nel fuoco più piccolo che avete, mettete al minimo, aspettate qualche minuto, quindi immergete i dischetti. In pochi minuti si dorano da un lato, girateli dall’altro. Quando pronti scolateli e metteteli sulla carta assorbente.
Prendete la farcia dal forno, mescolate bene, aggiungete un po’ di liquore, ora è pronta per farcire le nostre bombe dentro (facendo un piccolo buchino con un coltello) e fuori e … sono pronte!!!
Alcuni dischetti invece di friggerli li ho messi in forno per 10’ o meno a 180°, sono venuti dei biscottoni morbidi.
Un avanzo al forno. ^_^

Il liquore Elch Blut è svedese ed è fatto con ossicocco (una specie di mirtillo) e mirica. Ha 32°.


venerdì 27 gennaio 2012

Friggitellos ripieni

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Avete presente i jalapeños ripieni di formaggio? Quando ero vegetariana ne andavo matta!!!

Allora ho pensato di farli vegan ma … avevo i friggitelli. Così ho invertito l’ordine dei fattori: negli originali i jalapeños sono peperoni piccanti e dentro c’è del formaggio normale, io ho usato dei peperoni dolci con dentro il ripieno piccante! Cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia: superpiccanti, superbuoni!!! Yeah, sono troppo felice! ^_^

Ingredienti per 2 persone
- 8 friggitelli
- 50g di tofu
- tabasco
- sale
- aglio in polvere
- olio per friggere
- farina di ceci
- acqua
- pane grattugiato

Per prima cosa lavate i peperoni, tagliate la parte sopra e cercate di togliere tutti i semi e le pellicine all’interno. Lasciate ad asciugare.
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Ora preparate il ripieno frullando il tofu con le spezie, attenzione al tabasco, bastano poche gocce, provate ed assaggiate fino a trovare la giuste dose di piccante. Se volete potete personalizzare il ripieno con una crema di tofu tra queste qui.

Preparate la pastella di farina di ceci, acqua e sale.

Mettete a scaldare l’olio, intanto asciugate delicatamente i friggitelli all’esterno, riempiteli di ripieno, passateli nella pastella di ceci e poi nel pane grattugiato.
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Attenzione, se non volete che la panatura si rompa come nella foto, ci vuole la doppia panatura, quindi ripassateli per un’altra volta nella pastella e poi nel pane. Friggeteli per pochi minuti finché notate che la panatura diventa dorata.
¡que aproveche!
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Aggiornamento del 4 marzo 2012
Con questa ricetta partecipo al contest VegetariaMo? di Saporidielisa.
E al contest LA RICETTA INTOLLERANTE di Chef Carole a domicilio.

giovedì 26 gennaio 2012

Ravioli cinesi?

L’idea mi è venuta grazie alla ricetta di Valine, di Veg Caramel, o meglio … l’idea è venuta a Elena (Nadir) commentando i suoi ravioli, ovvero fare l’impasto con metà farina normale e metà di riso. Chissà perché poi … come li fanno in Cina? Girando sul web ho notato che li fanno sempre con la farina di frumento. Ma in Cina non ci sono stata … li fanno così? Quindi un punto interrogativo non ci sta male, anche se l’idea è proprio quella di ricreare i ravioli mangiati al cinese anni fa. Diciamo che resto con il dubbio in questo post … o magari mi aiutate voi ^_^

Ingredienti
- 50g di farina manitoba
- 50g di farina riso
- sale
- 50ml acqua
- wurstel di soia
- crauti
- alloro
- cumino
- broccoli
- cipolla rossa
- scalogno
- olio
- salsa agrodolce

Per prima cosa cucinate i crauti come da ricetta con alloro e cumino.
Poi cucinate i broccoli con della cipolla rossa, dello scalogno e acqua. A fine cottura salate ed aggiungete un filo d’olio.
Mescolate le farine con l’acqua ed un pizzico di sale, manipolate fino ad ottenere un impasto morbido e liscio. Tirate la sfoglia con la macchina o con il mattarello più sottilmente possibile, quindi tagliate dei dischi con il coppapasta. A me sono venuti 11 dischi grandi (circa 11cm di diametro) e 11 più piccoli, che poi userò per un’altra ricetta.
Ora non fate l’errore che ho fatto io, ovvero di lasciarli riposare un po’ perché … si seccano e sono difficili da maneggiare!
Rompete con la forchetta del wurstel che metterete in ogni dischetto, insieme ad un po’ di crauti ed un po’ di broccoli, bagnate con un po’ d’acqua il contorno del disco, tutto intorno al ripieno, chiudete i dischetti e pizzicateli (io non ci sono riuscita visto che erano già un po’ secchi e si sarebbero rotti).
Cucinate al vapore per 20-25 minuti, quando pronti adagiateli sopra un letto di crauti e versateci della salsa agrodolce (l’ho comprata, non l’ho fatta … ).
Che dire … buonissimi!!! Spero piacciano anche a voi! ^_^

mercoledì 25 gennaio 2012

Radio Capodistria intervista Golosità Vegane


La scorsa settimana ricevo una telefonata … grazie al mio caro amico e collega formatore, il Poeta Renzo Maggiore (http://www.renzomaggiore.it/), Golosità Vegane ed i suoi corsi sono arrivati alle orecchie di Ida Stepančič, la conduttrice di Calle degli Orti Grandi, in onda su Radio Capodistria.

Potete immaginare la mia sorpresa e la felicità quando Ida mi chiede se mi può intervistare! Detto fatto, abbiamo registrato l’intervista che è andata in onda ieri, martedì 24 gennaio 2012.

Abbiamo parlato del perché della mia scelta (quindi dell’aspetto etico), dei corsi che organizzo, del tipo di alimentazione vegan, delle conseguenze della produzione di carne per il nostro pianeta, per la fame nel mondo, per la salute. Tutto questo in pochi minuti, ben concentrati. ^_^

Vi siete persi l’intervista? Ahi ahi ahi! Ma potete rifarvi: va in replica sabato 28 gennaio 2012 tra le 9.00 e le 9.30.

Scopriamo un po’ di più di questo programma radiofonico (tratto liberamente dal sito di Radio Capodistria):
Lo storico quotidiano del mattino che vi fa compagnia dal lunedì al sabato con il consueto orario: dalle 8 alle 10.30. In studio rigorosamente in diretta si alternano giornalmente le voci di Andro Merkù, Ida Stepančič, Marisa Macchi e Sergio Rebelli. Nella fascia di Calle degli orti grandi trovano spazio le notizie, le curiosità, la musica, gli approfondimenti e diverse rubriche.
I due simpaticissimi radioconduttori di martedì, Ida e Sergio, hanno alternato informazioni utili e curiosità alla buona musica, in un programma veramente molto interessante! E molte sono anche le particolari rubriche del mattino nei diversi giorni che vi consiglio di seguire.
Radio Capodistria rappresenta un ponte “di collegamento fra culture e realtà linguistiche differenti, di contatto e di mantenimento di una realtà plurietnica e multilingue, ma soprattutto di monitoraggio e di contatto quotidiano con la realtà della minoranza italiana in Istria e la minoranza slovena in Italia”. I punti chiave che Radio Capodistria realizza nell'ambito del programma per la comunità nazionale italiana sono “fattore umano, tradizione e innovazione, linguaggio giovane e aderente alla realtà, l'onda musicale che amalgama, travaso di contenuti fra i vari segmenti del programma, progettualità congiunta con gli altri media sul territorio e le altre istituzioni culturali”.

Puoi ascoltare Radio Capodistria nei seguenti modi:

Trasmissioni terrestri
Onde Medie  1170 Khz pari a metri 256,4
Modulazione di Frequenza: 97.7 – 103.1 – 103.6 Mhz Stereo RDS
Area servizio: Friuli Venezia Giulia, veneto, Istria, regione dell'alto e medio Adriatico. Durante le ore notturne grazie al fenomeno della propogazione delle onde herziane l'area del servizio si estende alle altre regioni del nord e centro Italia.

Satellite
Se possiedi un'antenna parabolica puntata sul satellite HOTBIRD il transponder è 12303 V sul pid audio 254 (trasmissioni in chiaro)
Area servizio : Europa

Web
Su internet puoi cliccare sulla nostra home page
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martedì 24 gennaio 2012

Arrosto di seitan con kumquat

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Questa ricetta l’ho preparata per la vigilia di Natale, passata con i miei Veg-Amici. Sono molto soddisfatta di come è venuta perché era la prima volta che facevo un arrosto con la frutta. Ma voi sapete che preparare con amore il cibo ti ripaga sempre, ne esce una pietanza deliziosa, gustosa … perfetta!

Scusate se enfatizzo ma è venuta talmente bene che ogni volta che guardo la foto mi viene l’acquolina in bocca … ^_^

Ingredienti
- 1kg di farina
- 600ml di acqua
- 2-3 foglie di radicchio rosso
- sale
- pepe
- peperoncino
- aglio in polvere
- alloro
- rosmarino
- brodo vegetale
- salsa tamari
- 300g di kumquat
- olio evo

Preparate il seitan partendo dalla farina come da ricetta (la trovi qui), lasciandolo un po’ morbido (ciò non togliendo tutto l’amido), mettetelo a marinare tutta la notte con le spezie, la salsa tamari e dell’acqua.

Il giorno dopo scottate in padella il radicchio rosso e speziatelo con sale, pepe, peperoncino e aglio. Questo serve per il ripieno, che potete fare con qualunque verdura, gli spinaci sono ottimi dentro l’arrosto di seitan!

Prendete il seitan, cercate di allargarlo come per fare una pizza, mettete nel centro il radicchio e chiudete arrotolando. Chiudete il composto con lo spago come si fa con gli arrosti e mettetelo nel brodo vegetale che avete precedentemente preparato con ingredienti a piacere ed aggiungete anche tutti i sapori della marinatura. Lasciate bollire per 45 minuti.
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Quando è pronto portate l’arrosto nella padella dove avete scaldato dell’olio, versate della salsa tamari o del brodo vegetale per non far attaccare e cuocete a fiamma media per far rosolare l’arrosto su tutti i lati.
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A metà cottura aggiungete anche i mandarini cinesi lavati e tagliati a metà (o in quattro), rilasceranno la loro aroma, si ammorbidiranno e daranno un tocco esotico e gustosissimo!!!
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Aggiornamento del 4 marzo 2012
Con questa ricetta partecipo al contest VegetariaMo? di Saporidielisa.
Aggiornamento del 2 aprile 2012
Con questa ricetta ho visto il contest LA RICETTA INTOLLERANTE di Chef Carole a domicilio.
Il mio primo premio!!! ^_^

lunedì 23 gennaio 2012

Seitan autoprodotto seconda parte

Eccoci alla seconda puntata dell’autoproduzione del seitan, qui partiamo dalla farina, quindi seguiamo il processo dall’inizio.
Perché partire dalla farina? È certamente molto meno costoso che acquistare il seitan già pronto, e costa circa come l’instant seitan (la ricetta la trovi qui), in quanto costa meno la farina, in compenso c’è un consumo non indifferente d’acqua che nell’altro caso non c’è, comunque ci sono degli accorgimenti anche per questo. Inoltre dà molta soddisfazione preparare da sé questo alimento, può essere aromatizzato secondo i propri gusti, gli si può dare la consistenza che si preferisce e poi … si fa palestra per le braccia! ^_^

Ingredienti
- 1kg di farina
- 600ml di acqua

Il seitan è il glutine, la parte elastica che rende soffice e legato l’impasto, quindi se partiamo dalla farina, composta da glutine e amido, dobbiamo separare i due componenti, eliminando l’amido e tenendo il glutine.
Che tipo di farina scegliere? La farina che ha la maggior quantità di glutine! Ha un rendimento migliore quella di manitoba (fino al 18%), seguono le farine integrali (14%) e chiudono la classifica le 0 (10%) e 00 (8%), talmente tanto manipolate che non rendono per nulla (farina tra l’altro con pochi nutrienti, come tutti i prodotti raffinati, che io personalmente non uso mai).
Prima di tutto componiamo l’impasto, come per fare il pane, mescolando la farina con l’acqua (non serve salare visti tutti gli sciacqui che si faranno). L’impasto deve risultare compatto e non appiccicoso. Lasciate riposare l’impasto per un’oretta almeno (più lasciate riposare l’impasto più sarà facile poi separare il glutine dall’amido). Potete lasciar riposare l’impasto in acqua o no, nel primo caso agevoliamo la separazione dei componenti.
Atteso il tempo si passa alla fase due, quella del lavaggio: da questo impasto va lavato via l’amido, per far questo senza consumare tantissima acqua, vi consiglio di prendere due bacinelle grandi che riempirete d’acqua fino a sommergere l’impasto e cominciate ad impastarlo, come se doveste lavorarlo (e vai di palestra!), così facendo si rompe l’amido che viene rilasciato nell’acqua, che infatti si colora di bianco.
Quando ritenete che l’acqua contenga molto amido cambiate bacinella e continuate così finché l’acqua sarà appena appena sporca (non serve che sia completamente trasparente!) e l’impasto sarà diventato giallastro e spugnoso.
L’acqua può essere a temperatura ambiente ma se alternate l’acqua fredda a quella calda l’amido si separerà più agevolmente. In tal caso cominciate e finite con l’acqua fredda che contrae il glutine. In ogni caso ci vuole circa un quarto d’ora di manipolazione per avere il prodotto finito ed ho contato dai 5 ai 7 cambi di bacinella. Il primo lavaggio in acqua fredda deve cercare di lavare via più amido possibile, in quanto ho notato che nel passaggio successivo in acqua calda il lavaggio rende molto morbido l’impasto che tende a rompersi. Non fa nulla, basta tenere insieme il tutto e, nel passaggio successivo in acqua fredda, il glutine si contrae e si ricompatta il tutto. Negli altri lavaggi questo non accade, visto che ormai la parte elastica, il glutine, predomina.
Il prodotto finale va quindi marinato o lessato direttamente come ho già spiegato nel primo post. A differenza del preparato per il seitan, qui non possiamo speziare l’impasto prima (il sapore se ne andrebbe via con i lavaggi), per questo consiglio la marinatura, anche tutta la notte, prima di passare alla cottura. Altrimenti si insaporisce molto il brodo ma, siccome è preferibile cucinare l’impasto comprimendo il seitan dentro un telo, si insaporisce meglio con la marinatura.
Se vi piace compatto il seitan, con questo metodo non potrà mai venire compatto come quello preparato con l’instant seitan, se vi piace morbido allora è indifferente. Va comunque sempre stretto nel telo, altrimenti lo trovate spugnoso come questo in foto (questo era talmente poroso che sono riuscita a metterci dentro degli spinaci e farne un arrosto ... ).
Notate la differenza di colore tra l’impasto della prima foto e quella dei passaggi? Nella foto su in alto ho usato la farina di kamut integrale, l'altra invece è di manitoba.
Come potete notare l’impasto si riduce di molto, si passa dal 1kg di impasto iniziale a ½kg di impasto finale cotto.
Il costo con l’instant seitan è di 5,50 euro per 700-800g di prodotto cotto (esistono anche le confezioni più grandi con un costo quindi più basso), in questo caso i 3,30 euro di farina di manitoba portano a 500g di prodotto cotto.
Quindi, a conti fatti, direi che il costo è lo stesso, se non addirittura inferiore con il preparato, in più bisogna tener conto anche della gran quantità di acqua utilizzata per preparare il seitan partendo dalla farina, comunque dipende dalla voglia che avete di manipolare e lavorare l’impasto (c’è una mia amica che si sfoga impastando il pane ^_^).
Per non sprecare i litri d’acqua dei lavaggi (si arriva a 15lt tranquillamente), si può riutilizzare l’acqua per bagnare le piante, per farsi una maschera di bellezza oppure per cucinare ad esempio le verdure. In alternativa si può mettere quest’acqua a riposare per alcune ore in un recipiente, lasciate che l’amido si depositi, buttate l’acqua in superficie, versate l’amido depositato sul fondo su una teglia da forno oliata ed infornate a 180° per una ventina di minuti, dipende molto da quanto alto è venuto l’amido, quindi controllate che non si bruci. Se la massa gelatinosa dell’amido è alta potete fare degli gnocchi (tipo gnocchi di riso), se è più fina potete farne delle tagliatelle o delle lasagnette. Andranno cucinate poi come la pasta.
Io ho una teglia storta che in cottura si è inclinata e mi ha dato una sfoglia sottilissima da una parte, molto croccante (tipo patatina fritta), se avessi salato l’amido prima di cucinarlo sarebbe stata un’ottima sfoglia. Dalla parte invece dove si è raggruppato l’amido è venuta una massa molto alta e l’amido è rimasto morbido. L’ho tagliato a fette e fatto degli gnocchi tipo quelli cinesi di riso. Buoni, e buona l’idea del riciclo, anche se non mi hanno fatto impazzire.
Resto quindi dell’idea che convenga preparare il seitan con il preparato. Meno tempo, meno acqua, maggior compattezza in cottura.

giovedì 19 gennaio 2012

Raw Food: crackers di semi

Cos’è il Raw Food? Il termine deriva dall’inglese e vuol dire crudo, oltre che fresco, naturale, non raffinato ed il concetto è quello di non rovinare gli alimenti ed i loro nutrienti (vitamine e minerali) e peggiorarne la digeribilità attraverso manipolazioni e temperature superiori a 42°. Quindi il concetto è quello di mantenere il cibo vitale, assaporare i gusti pieni degli alimenti, non avere problemi di digestione, per sentirsi in forma ed energici. Questo porta ad un vero e proprio stile di vita. Io conosco diversi atleti, anche culturisti, totalmente crudisti, alla faccia di chi crede che bisogna riempirsi di proteine animali per diventare forti!!! Gli animali più forti al mondo come l’elefante ed il rinoceronte, ne sono la prova, per non parlare dei nostri diretti antenati tra gli animali. ^_^
Girovagando nei siti RAW ho trovato la ricetta dei crackers e mi sono subito incuriosita. La preparazione è semplicissima, andrebbe fatta con l’essicatore, che non possiedo, così ho optato per una lenta essiccazione sui caloriferi (della serie, non mi ferma niente!).

Ingredienti
- 1 tazza di semi di lino dorati
- 2 tazze di acqua
- ½ tazza di semi di girasole
- ½ tazza di semi di zucca
- mandorle tritate
- carote grattugiate

Mettete i semi di lino con l’acqua in ammollo per alcune ore, così si formerà una sostanza gelatinosa e appiccicosa che fungerà da collante. Aggiungete a questo blob tutti gli altri ingredienti, mescolate bene, quindi spalmate il composto su una teglia rivestita di carta forno. Accendete il forno al minimo, appena caldo spegnete ma lasciate accesa la luce e lasciate essiccare per tutta la notte, la mattina, se non sono pronti provate a tenerli sopra i termosifoni, visto che d’inverno restano accesi, così non si consuma troppo.
Ho provato anche la versione solo semi (1 tazza di semi di lino, 1 di zucca ed 1 di girasole) lasciati essiccare sopra i caloriferi, in meno di 24 ore erano pronti, contando che in tutto questo tempo i caloriferi a casa mia sono stati accesi sì e no per 4 ore. ^_^



Aggiornamento di aprile 2013: questa ricetta va nella raccolta Salutiamoci, questo mese ospitato da Francesca (I Paciocchi di Francy) con protagoniste le mandorle. ^_^

mercoledì 18 gennaio 2012

Biglie di tofu

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Un’idea per un aperitivo o un antipasto sfizioso? Semplicissimo, veloce e di grande effetto, non credete?

Ne ho preparate una gran quantità per un buffet di un’amica alla vigilia di Natale, mi ha detto che sono andate a ruba … io ne vado matta, una dietro l’altra … ^_^

Ingredienti
- tofu autoprodotto
- pomodorini secchi
- funghi
- senape
- capperi
- sale
- pepe
- aglio in polvere
- semi di papavero
- paprika
- origano
- maggiorana

Frullate un po’ di tofu con dei pomodorini secchi, un altro po’ con dei funghi, un altro po’ con senape e capperi. Lasciate il composto piuttosto corposo. Aggiungete su tutti e tre sale, pepe e aglio in polvere. A piacere potete aggiungere anche del lievito alimentare in scaglie, che da più carattere.
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Componete delle biglie di composto. Mettete in una ciotolina l’origano e la maggiorana, in un’altra i semi di papavero, nell’ultima la paprika. Passate le biglie con il pomodoro nella prima ciotolina, le biglie con i funghi nella ciotolina con i semi di papavero, nell’ultima ciotolina ci passate le biglie con la senape. Potete sbizzarrirvi anche con i semi di sesamo (magari leggermente tostati), con la curcuma, con il cardamomo, e con ogni altra spezia vogliate. ^_^
Mettete ogni biglia in un pirottino e servite.
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Aggiornamento giugno 2013: questa ricetta partecipa alla raccolta di Salutiamoci sul tofu, ospitata per l'occasione dall'amica blogger Lo di Galline 2ndlife.

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