Avete mai bevuto il kefir d’acqua? Una bevanda dissetante, leggermente frizzante, la trovo veramente gradevole, anzi, provo una sorta di dipendenza da questa bevanda, infatti quando mi attacco alla bottiglietta non smetterei più … sarà il gusto del limone, sarà che è zuccherato … lo stra-adoro! Poi sembra che faccia anche molto bene, dal sistemare la flora batterica dell’intestino a migliorare in generale le funzionalità dell’apparato digerente ad aumentare le difese immunitarie. Ma quel che più importa per me è che è proprio buono! Ma che cos’è questo kefir? Sono dei granuletti che si riproducono a dismisura (occhio che non vi invadano eh!), il nome deriva da keif = benessere, e veniva usato già 4.000 anni fa. Sono composti da fermenti lattici e lieviti agglomerati in una struttura chiamata kefiran (polisaccaridi, proteine, lipidi). Ma andate a vedere dove ho recuperato le info, così se vi interessa approfondire la conoscenza, vi leggete tutto spiegato bene.
Dunque, a parte il kefir d’acqua, grazie al libro di
Grazia Cacciola “
Formaggi Veg”, ho preso a fare il kefir di latte (di soia) che ovviamente può essere fatto dai grani di kefir d’acqua in quanto il latte di soia è fatto di fagiolo e acqua. Io non mi mangio mai o quasi lo yogurt ma ho pensato di farci un vegrino, che è venuto buono come quello fatto di yogurt di soia, solo un po’ più acidino, provato già in versione dolce ed in quella salata (per me rende di più in quest'ultima versione). Così ho pensato anche alla variante “stagionata” sia affumicata (con l’aggiunta del sale affumicato) sia semplice. I miei ospiti (
Loveg e
Veggie Channel a casa mia in occasione delle gare di tuffi della sfida di Massimo a Trieste) se lo sono spazzolato tutto, quindi direi che è piaciuto! ^_*
Rispetto quello classico, oltre al gusto, questo di kefir risulta un po’ più friabile, meno compatto, ma resta comunque un buon formaggio vegano!
Ingredienti
- granuli di kefir d’acqua
- spezie a piacere
- sale affumicato
Il procedimento è semplicissimo: si mettono i granuletti in una brocca o in un vaso che contenga un litro di latte di soia, coprite con un piatto e poi con un panno (lasciate respirare i granuli) e teneteli a fare il loro lavoro per 24 ore. Si formerà una specie di yogurt (se volete lo potete anche mangiare così). A questo punto passate tutto in un setaccio per separare i granuli dalla quella specie di yogurt. Ora come per il
vegrino classico mettete il tutto in uno colino, magari foderato con un telo di cotone o lino (ho scoperto che la carta non è consigliata, potrebbe rilasciare la colla che contiene). Mettete sotto un contenitore a raccogliere il liquido che si perde e lasciate pure in frigo per un paio di giorni.
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Versione affumicata (vegrino ricoperto di sale affumicato) |
Quando si è sufficientemente asciugato e privato del liquido potete speziarlo come preferite (vedi anche la ricetta del
Vegrino stagionato affumicato), lo mettete in un coppapasta sopra una teglia foderata di carta forno e via in forno alla temperatura che preferite (l’ho cucinato sia a 180° che al massimo) finché si gonfia e poi si ritira e si asciuga. Lo vedete a occhio quando è pronto. Toglietelo dal coppapasta e servitelo!
Con verdure, con crostini, da mettere sul pane, sopra la pasta a mo’ di ricotta affumicata, insomma come più vi piace!